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ottobre 27, 2013

Come creare un mame da una talea di Olmo cinese (4a parte).

Per via dell'inverno non troppo rigido, insieme probabilmente a un lieve eccesso di concimazione, la piantina ha tenuto le foglie anche d'inverno invece di spogliarsi come gli anni scorsi. E' rimasta comunque immobile fino a fine Febbraio, quando hanno cominciato a gonfiarsi le gemme, per cui ho deciso di intervenire e rinvasare.


Prima di tutto ho potato il lungo ramo di sacrificio (anche se l'ho lasciato un pelo più lungo del dovuto, sarà rifilato in un secondo momento) e ho potato anche gli altri rametti; poi ho tagliato via quasi tutte le foglie lasciandone giusto una o due in cima ai rametti, in modo da muovermi meglio per la filatura; quindi ho appunto applicato il filo e ho rimesso meglio in posa la parte alta del tronchetto e direzionato bene gli altri rametti lasciati (eccetto il primo ramo basso). Che faticaccia, eheheheh! Ho usato filo da 1.2mm, 1mm e persino uno da 0.5mm (praticamente un capello di rame). Ecco il risultato:

come creare un mame da una talea di olm o cinese_03
Peccato che in foto non si vede bene, ma il primo e il secondo ramo stanno già prendendo forma presentando già una biforcazione, mentre più sù ci sono già un rametto di profondità e un rametto quasi sul fronte! Questi ultimi due danno molta tridimensionalità alla piantina, tuttavia non è detto che terrò proprio questi, magari li sostituirò con altri, vedremo, intanto mi occupo dei primi due più bassi.
Una volta fatta la filatura e impostazione, ho svasato la piantina. Le radici in un solo anno erano cresciute molto, la più lunga era lunga più di 80cm! Ancora non mi capacito di come potesse stare tutta in quel vasetto!
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Ho ovviamente potato le radici. Inoltre ho approfittato della manegevolezza della piantina fuori dal vaso per applicare un tirante al primo ramo basso, che aveva preso bene la forma ma si era leggermente rialzato rispetto a come l'avevo messo con la prima filatura dell'anno scorso. Ecco quindi una foto con le radici potate e il tirante per abbassare il primo ramo basso:
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Ecco un primo piano del tirante, dove si nota che lì dove il filo va a fare forza sul ramo ho messo come protezione un piccolo pezzettino di gomma (di camera d'aria di bicicletta):
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Tra le radici ce n'era una che non era diretta in modo corretto, dunque ho deciso di avvolgerla con un filo e direzionarla così nel modo corretto. Ecco il particolare:
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Ho messo volutamente il filo non aderente alla radice ma molto molto lasco, lento. Infatti le radici si possono direzionare con diversi metodi (tiranti, forcine, filatura, ecc); se si decide di farlo con la filatura bisogna stare molto attenti e avvolgere il filo in modo molto molto lasco, perchè solitamente non si ha la possibilità di andare a togliere il filo prima di un intero anno, in occasione di un altro rinvaso, e in tutto quel tempo la radice molto facilmente può venire strozzata dal filo! Ecco perchè ho applicato il filo con spire così larghe. Ad ogni modo la radice è abbastanza superficiale, dunque avrò modo di controllare fra qualche mese se il filo comincia a segnarla scavando leggermente.


Ecco dunque l'aspetto finale della piantina che, come avevo detto, per questa volta ho rimesso nello stesso vaso:

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Per il rinvaso ho usato lapillo come strato di drenaggio, e per il resto un mix di pomice, ghiaino spezzettato e un po' di TU.


Sono molto soddisfatta del risultato! E' stato molto faticoso fare queste operazioni chirurgiche, ma è andato tutto bene.


Ah, ovviamente, come già detto, il moncone del vecchio tronco non fa parte del disegno finale, l'ho lasciato per ancorarci i fili (utilissimo!). In futuro però lo eliminerò, quindi posto una foto ritoccata in cui ho cancellato col Photoshop il moncone in questione (lì dove indica la freccia), in modo che si percepisca la struttura vera della piantina:
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Questa invece è una foto fatta dal lato destro, per farvi vedere il movimento del tronco visto lateralmente:
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Il fronte ovviamente è quello indicato dalla direzione della freccia. Come si vede in questa foto laterale, e ho evidenziato con la linea tratteggiata, il tronchetto visto dal fronte va verso il retro per il primo tratto, per poi riportarsi verso il fronte nella parte apicale, e questo (eccetto che per alcuni particolari stili come l'eretto formale) è un concetto valido in generale nel bonsai: il tronco deve presentare un leggera concavità verso il fronte in modo che l'apice sia portato verso l'osservatore, è un gioco di prospettive che migliora l'aspetto del bonsai.

Marzo 2013: i nuovi germogli:
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Inizio Aprile 2013: germogli in allungamento:
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Come già detto, non è il caso di cimare quando i germogli sono a questo stadio, erbacei e con le foglie ancora tenere e verde chiaro, perchè ancora non hanno cominciato a sintetizzare sostanze e quindi a far accumulare nuove energie alla pianta che fino a questo momento, invece, ha sfruttato le energie accumulate precedentemente per far aprire le gemme e allungare i germogli.
Fine Aprile 2013: i rametti nuovi, lasciati allungare indisturbati:
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Inizio Giugno 2013: ed ecco la piantina con rametti e foglie maturi, pronta per un altro step:
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A proposito dell'autore: Fausto Baccino

Un bonsai non è semplicemente una pianta. È una filosofia, un simbolo d’armonica condivisione con la natura. È un essere vivente sul quale vanno riversate tante attenzioni. Alcuni ritengono che per curarne uno sia necessario essere sereni con se stessi, in armonia con la natura.

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